Fioridivenerdì – – – il corsage per la graduation

E così che il bambino che hai conosciuto solamente pochi anni fa ti telefona per ordinarti un corsage per una sua amica…
Qualche difficoltà iniziale ma poi il corsage è al suo posto 

#fioridivenerdì- – – – come fare un Dreamcatcher

Mi è sempre piaciuto come oggetto e come significato e ora che lo propongo nei matrimoni, mi piace realizzarlo personalizzandolo nello stile scelto dagli sposi per il loro evento.

L’acchiappasogni è composto da un cerchio esterno in legno flessibile (ad esempio, isalice) che rappresenta il ciclo della vita e l’universo, una rete con perline, che trattiene i sogni negativi i quali svaniscono con le prime luci del mattino lasciando i sogni positivi liberi di fluire, e le piume, che secondo la leggenda Cheyenne simboleggiano l’aria e il volo degli uccelli

Il mio acchiappasogni:
ho creato il cerchio con una ‘liana’ di Clematis vitalba, come per realizzare la solita coroncina. Ho aggiunto all’interno un prezioso centrino realizzato a tombolo che ho fissato al cerchio con un filo in ferro leggerissimo.

L’ho decorato aggiungendo dei nastri bianchi e delle ghirlande di fiori bianchi, qualche perlina uguale a quelle utilizzate per decorare il corpetto dell’abito della sposa, e se la sposa la vorrà aggiungerò una piuma e il mio acchiappasogni cosi’ sarà simile a quelli veri.

Leggete qui sotto come si realizza un vero acchiappasogni e scoprite il suo significato.

Le foto sono state scattate a Chieri in una location d’eccezione: il Mulino della Torre. Il servizio fotografico è a cura di Mari Crea

Come fare un vero acchiappasogni:
serve un rametto di salice, nocciolo, o Clematis vitalba, sono facili da trovare e sono i più flessibili, va stretto a cerchio e fissato con lo spago.
Avvolgere più volte lo spago attorno alla chiusura del rametto e nell’ultima asola far passare la spoletta dello spago in mezzo, in modo da fissarla con un nodo.
Non tagliare mai lo spago.
Ora spostatevi leggermente sulla circonferenza del cerchio e fate un altra asola e proseguite fino a quando non completerete il cerchio. Ora tendete lo spago fino alla metà del passaggio precedente e fate un’asola e proseguite fino a finire il nuovo cerchio.
Procedete fino ad arrivare al centro del lavoro e ricordatevi che la ragnatela deve avere un foro centrale, per cui non chiudetelo completamente. Fissate lo spago con un nodino oppure con un oggetto, una perlina, una piuma, una conchiglia, un bastoncino…

E’ ora di decorarlo, ricordatevi che il numero di piume deve essere dispari. Potete anche ricoprire il bastoncino con un nastro, appenderci ogni sorta di talismano che secondo voi ha un significato. Potete inserire delle perline, dei fiocchi, dei fiori, dei sonagli ma non dimenticate mai le piume, ne basta una (la potete trovare anche nel vostro giardino… sicuramente qualche uccellino ne perderà una per voi!).

 

…“L’acchiappasogni in inglese Dreamcatcher, o Dream Catcher è uno strumento quasi sempre associato agli indigeni del Nord America, soprattutto alle tribù Cheyenne e Lakota, che vivevano in luoghi molto vicini tra loro (gli attuali stati del Wyoming e Dakota), Inoltre pare che siano stati rinvenuti frammenti di scacciaincubi risalenti al 300 a.C. anche nel Sud dell’India (da non confondersi con i territori pellerossa).

In realtà, nelle tribù indiane e americane, il nostro cosiddetto “acchiappasogni” aveva ben altri significati. Veniva posto fuori dalle tende come segnale per informare i visitatori del villaggio, o comunque i “residenti”, riguardo alla professione praticata in modo eccellente da chi abitava nella tenda (es. uomo di medicina, guerriero, cacciatore, ecc.). Ogni oggetto era diverso nei colori, nelle piume e per la disposizione delle “perline” all’interno della trama di fili, tutti elementi variabili a seconda della professione che esso doveva rappresentare.

Dopo l’invasione delle Americhe, l’acchiappasogni fu interpretato, nella cultura occidentale, come un oggetto che serviva ad allontanare sogni molesti o che comunque non aiutavano la crescita spirituale del possessore. Si dice che venisse donato alla nascita a ogni bambino, che lo conservava per tutta la vita. In Sud-India invece gli acchiappasogni erano scomparsi già da tempo, dopo l’invasione degli Indu che si stima nel 100 a.C….`

fioridivenerdì – – – Auguri Garden Club Biella!

Ieri sera ho avuto l‘onore di partecipare al compleanno del Garden Club di Biella che ha festeggiato i suoi 30 anni di attività!

La presidente Piera Valeggia durante l’aperitivo ha presentato gli ospiti della serata: Rosalba Caffo Dallari, presidente nazionale Ugai (Unione Garden club e Attività similari in Italia), Paola Aglietta amministratore delegato del santuario di Oropa, Paola Gallo direttrice ATL, Maria Francesca Mosca medico-poeta , Silvano Esposito direttore de il Biellese, Mauro Ratto presidente del neo-Garden Club di Acqui terme, Franco Veimaro vivaista biellese,  Luisa Rizzo e la sua ‘Camelia città di Biella’, Rosanna Castrini, nota fotografa, paesaggista e giardiniera che collabora anche con la rivista «Gardenia».

Nel corso della serata tanti sono stati i momenti interessanti: il discorso di Rosalba Caffo Dallari, la conferenza di Rosanna che ci ha sbalordito e incuriosito con la proiezione di immagini dei suoi lavori e del suo giardino-atelier. Il momento letterario di Maria Francesca Mosca, appassionata di scrittura sia in prosa che in poesia, e che con la sua poesia ci ha emozionato ( in prossima uscita il suo libro “Fili di rugiada”, che sarà presentato il 7 aprile presso lo storico caffè ‘letterario “Le giubbe rosse”di Firenze e il 14 aprile al Buk Festival di Modena), non ultimo il programma di Mauro Ratto.

Durante l’elegante cena placè -i camerieri servivano con guanti bianchi- ho parlato di rose e piccoli frutti con i coniugi Veimaro, della realtà del Garden Club Acqui con Mauro Ratto e la moglie, e di golf…
Al nostro tavolo c’erano due socie storiche del Garden, una di queste signore gioca a golf e ci ha raccontato la bellezza della natura che si incontra al Golf Le Betulle. Abbiamo anche mangiato, e bene, tra cui un ottimo risotto al limone e nocciole che proverò a cucinare.

Prima dei saluti ci attendeva una sorpresa: la famosa Rosa Garden Club Biella che Franco Veimaro ha creato per il Garden Club Biella e che a breve vi presenterò.

La partecipazione numerosa e attiva dei tantissimi soci – se ne contano 150-  ha reso la serata una vera Festa!

 

La mission dei Garden:
Negli anni ’60 alcuni presidenti di Garden Club decidono di creare un punto di riferimento per tutte le associazioni italiane senza scopo di lucro che si dedicano alla difesa e alla diffusione della conoscenza del mondo naturale, dell’arte floreale e della cultura botanica. Nasce l’UGAI, attualmente presieduta da Rosalba Caffo Dallari, con l’intento di rappresentare gli enti associati sul piano nazionale e internazionale, svolgere una funzione di collegamento ed essere elemento d’informazione e promozione, senza alterare l’autonomia dei soci. Molti sono oggi i Garden Club aderenti all’UGAI in ogni zona d’Italia, e nello spirito di scambio e di collaborazione che anima l’associazione, la sua attività si concentra su:
– attività culturali – lezioni, conferenze, consulenze, corsi di giardinaggio, di arte floreale, di bonsai, promozione di mostre specialistiche e partecipazione alle medesime, realizzazione di – attività dedicate alla promozione dell’Educazione Ambientale nelle scuole e presso le Amministrazioni pubbliche;
– attività di conoscenza in sede – proiezioni, mostre pittoriche e fotografiche;
– attività fuori sede – gite e viaggi;
– pubblicazione della rivista a cadenza semestrale “Garden Club”, per uso interno degli associati.
L’UGAI è riconosciuto dal Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare quale Associazione di protezione ambientale con decreto del 2.03.04, legge 349/86 art.13.

David Austin e le sue rose

Il Natale è alle porte con ghirlande, abeti e festoni che deliziano i nostri occhi, pero’ oggi il mio pensiero va a David Austin, un rosicultore inglese che ha dedicato tutta la sua vita alle rose.
Sempre alla ricerca della perfezione, David Austin ci ha lasciato rose che ricordano per forma e profumo le tanto amate rose antiche.L'immagine può contenere: 1 persona, fiore, pianta, testo, spazio all'aperto e naturaPer tutta la vita il suo sogno è stato quello di quando ha iniziato: creare la rosa da giardino perfetta, bella, profumata, rifiorente e resistente alle malattie. C’è riuscito!!!

Molteplici sono le sue rose, circa 200, tutte famose e tutte portano il suo nome.
Famosa la prima: Constance Spry creata nel 1961. Fiori grandi, rosa brillante chiaro, con un profumo che ricorda la mirra. Pianta vigorosa con fogliame abbondante e grandi spine. Generosa nella fioritura. Adatta a coprire pareti o graticci.Immagine correlataNegli ultimi anni oltre alle classiche rose in vaso, a catalogo si trova la sezione wedding: rose da taglio ideali a formare composizioni e bouquet per cerimonie.

Io ne ho utilizzate alcune, oggi -in questo clima natalizio- vi presento Tess: il nome è ispirato a “Tess of the Urbervilles”, eroina del romanzo di Thomas Hardy.

Sicuramente è una rosa molto romantica, conquista per il suo colore rosso vellutato, la sua opulenza ed il suo profumo: leggero e sottile che ricorda quello del tè.

Il bouquet di Ilaria l’ha scelto Daniele. Doveva essere moderno, ma passionale, compatto ma un po’ cascante sui toni del bordeaux.

 

Raggiante e felice dopo la cerimonia Daniele fa a gara con la sposa per chi lo deve lanciare!

Workshop d’autunno con i fiori di Olga’s Flower Farm

Ed ecco che il vero cutting garden sbarca allo SpazioCorsi.

Orticolario 2018

Per chi mi conosce sa che la stagionalità è quella che anima i miei lavori e i miei corsi da sempre. Se poi questa è unita alla possibilità di poter scegliere direttamente sul campo i fiori da utilizzare, allora è una delizia.

Orticolario 2018

Chi meglio di Olga poteva aiutarmi?
Dahlie, zinnie, digitalis, cosmos, amaranti e tutto ciò che questo incredibile autunno ci offre saranno i protagonisti del Workshop di sabato: ‘ortensie,fiori e frutti per la tavola d’autunno’. (ancora due posti liberi)

Olga’s Flower Farm una realtà tutta italiana presente nella zona del Lario, tra Erba e Como. Flower Farm: un luogo dove si coltivano fiori da recidere, fra varietà di fiori non comuni, dal fascino rétro, spesso profumati, sempre di stagione.
Olga, insieme alla mamma Cecilia (vivaista storica della Floricoltura Giussani), coltiva fiori di stagione, con metodi ecosostenibili,  commercializzandoli localmente secondo la filosofia slowflowers.

Per chi volesse saperne di più, trova tutto  qui 

Orticolario 2018

Ma non finisce qui… sempre allo SpazioCorsi potrete acquistare i bulbi di Olga.

Tra poco, infatti, sarà il momento di piantare i bulbi a “fioritura primaverile”, e la proposta di Olga è vasta e ‘“di nicchia”. Alla fine del nostro incontro, come anticipato, potrete scegliere ed acquistare insoliti tulipani e frittillarie, narcisi mai visti e tanto altro ancora.

E a primavera… li potrete recidere per realizzare nuovamente le composizioni floreali che impareremo a fare questo sabato!