sciroppo con i fiori di sambuco

Brindiamo all’inizio dell’estate con una bevanda rinfrescante, buona e genuina. Nel bosco ho raccolto i fiori di sambuco per fare il famoso sciroppo.

Anche nel mio giardino c’è un grosso cespuglio di Sambuco, onestamente, si trova nel bosco oltre la rete di recinzione, ma la rete è nascosta dalla siepe informale, e io da sempre lo considero mio. Nelle notti di maggio e giugno, al culmine della sua fioritura, lo illumina creando un’atmosfera magica.

Il Sambucus nigra  o sambuco comune è un arbusto perenne, a portamento eretto, deciduo. Cresce spontaneo in Italia -in ambienti ruderali- lungo le strade, le linee ferroviarie e nei boschi umidi.Da maggio fino a giugno fiorisce, e da cespuglio verde diventa tutto bianco. Le infiorescenze, corimbi, sono formati da minuscoli fiori a forma di piccole stelle color bianco-panna, profumatissime, che ricordano il muschio. Hanno una dimensione di 10 centimetri circa, ma alcune piante producono fiori molto grandi, larghi fino a 20 centimetri!

I fiori lasciano il posto ai frutti, drupe rotonde (bacche), nere e lucide. Si raccolgono a fine estate per preparare gelatine e confetture.

foto web

Oltre al Sambuco comune, presso i vivai specializzati in arbusti, è possibile reperire delle varietà interessanti da inserire nei nostri giardini. Io sono stata attratta da Sambucus nigra ‘Black Lace’. Bellissima cultivar di sambuco che ha la caratteristica di avere foglie frastagliate, sottili, di colore porpora-nero e fiori che nascono rosa per poi andare sul classico colore bianco. Ha dimensioni leggermente più contenute della specie. Ama terreni fertili e ben drenati in posizione soleggiate. L’ho piantato vicino al vecchio fico, dove c’è un’ombra luminosa, perfetta per le sue foglie colorate, che si conservano meglio.

Ancora una volta ho provato a realizzare una composizione floreale, ma purtroppo ho constatato che il fiore reciso non dura, appassisce subito. Peccato! Con il suo dolce profumo ed il suo portamento morbido, si potrebbero realizzare deliziose composizioni per le tavole estive.

Gratificante invece è lo sciroppo. Facile da preparare, buonissimo da bere con acqua ghiacciata.
Che soddisfazione!!!
L’ho servito al mio ultimo Workshop di stagione: Decorare con rose e peonie ed ha avuto un gran successo, tanto che le partecipanti -ormai tutte amiche- mi hanno chiesto la ricetta che lascio anche a voi!

Tempo di preparazione: 15 minuti + 48 ore di riposo + 15 minuti di cottura
Ingredienti:
– 30-40 grappoli di fiori di sambuco;
– 6 limoni biologici;
– 1/2 litro di acqua;
– 1,5 kg di zucchero (potete usare anche lo zucchero grezzo di canna);
– 2 cucchiaino di aceto di mele biologico
Preparazione:
Pulite i fiori di sambuco dai rametti verdi più grossi e lavateli delicatamente sotto l’acqua fredda.
Lavate i limoni, spazzolate la buccia
Tagliate i limoni a fettine eliminando le estremità.

In un recipiente capiente con coperchio a chiusura ermetica (io uso dell Tupperware), mettete alternando i fiori con le fettine di limone e coprite con il mezzo litro d’acqua.
Lasciate macerare il tutto per circa 48 ore in un luogo fresco o in frigorifero.
Trascorso il tempo filtrate con un colino a trama fitta , quello che ottenete sarà quasi lo sciroppo.
Trasferite il liquido ottenuto in un pentolino, aggiungete lo zucchero, l’aceto di mele e portate ad ebollizione.
Tenete il fuoco basso e fate cuocere per altri 5-10 minuti.
Lasciate raffreddare lo sciroppo di sambuco, imbottigliatelo e conservatelo in frigo.
Come usare lo sciroppo di sambuco:

Bevanda:
Diluite due cucchiaini di sciroppo in un bicchiere di acqua fredda e aggiungete del ghiaccio. Aumentate o diminuite la quantità di sciroppo a vostro piacere.

Tisana:
a una tazza di acqua calda aggiungere due cucchiai di sciroppo
Ottimo anche per profumare l’impasto di torte e crostate

 

con le bacche invece
a fine agosto raccolgo i frutti di sambuco, giunti ormai a maturazione. Prima saccheggio il mio e poi vado nel Parco del Ticino, gli arbusti lungo la strada non sono tanto alti, e riesco a fare la raccolta in modo semplice.
Il procedimento per fare questa confettura è un po’ laborioso. Prima si sgrana il racemo tenendo le bacche nere e scartando quelle verdi, in quanto velenose. Le bacche si fanno bollire e a cottura raggiunta si deve passare tutto al setaccio per eliminare i semi.
Ma ne vale la pena, il risultato è ottimo! Una confettura che io utilizzo per guarnire le crostate.

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