il dopo-Natale / parte 1

Non so a voi, ma a me, a  Gennaio, succede una cosa strana.

Ad Ottobre, non vedo l’ora che arrivi Dicembre per addobbare la casa, il giardino e chi più ne ha più ne metta. E poi, la sera dell’Epifania, dopo la cena con amici, quando tutti sono andati a casa, inizio a smontare e a ritirare tutto.

Ho voglia di essenzialità! E allora via ovviamente l’albero, le ghirlande appese alle porte o appoggiate al tavolino con al centro la candela, le stelle di pasta frolla che scendono dai quadri, le boules colorate nei contenitori in vetro, i rami secchi o sbiancati di betulla appoggiati al camino o dentro a grandi vasi in legno. Via tutto! Ordine è la parola d’ordine! Ho bisogno di un po’ di respiro in casa.

Il giorno seguente lo passo a riporre tutto nelle scatole, a pulire e ad andare in discarica. Prima però eseguo un’accurata selezione. Qualcosa mi potrà sempre tornare utile.

Tutta questa essenzialità, da sempre – ed ogni anno ne ho la conferma – dura  un giorno.

Non riesco a stare senza un “qualcosa di verde” in casa. La casa è spoglia diceva qualcuno.

Martedì 8 Gennaio, armata di cesoie, faccio un giro in giardino per vedere di cogliere qualcosa.Una macchia gialla richiama la mia attenzione. Sono rami fioriti di Jasminum nudiflorum detto anche Gelsomino di San Giuseppe. A dire il vero, già a a Dicembre, qualche fiore giallino mi strizzava l’occhio dal trave dove è appoggiato.jasminum nudiflorum

Con il giallo dei suoi minuscoli fiori rallegrerà la casa proiettandoci verso la Primavera. Qualche ramo reciso messo in una boule di vetro starà benissimo.

3jasminum nudiflorum

Note colturali:
Jasminum nudiflorum appartiene alla famiglia delle Oleaceae. Di forma a cespuglio,  è apprezzato per la sua fioritura precoce e per la sua rusticità. Resiste molto bene alle basse temperature. Piantato in zone soleggiate e riparate, già  a Dicembre inizia la sua fioritura. I suoi piccoli fiori color giallo spiccano sui rami flessuosi ricoprendoli tutti. Per il suo portamento morbido lo si usa come rampicante verso l’alto o a formare una cascata verso il basso.  Le sue dimensioni sono da calcolarsi intorno ai metri 5×5. Della caratteristica della sua specie, cioè il profumo, purtroppo lui ne è sprovvisto.

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ghirlanda di lonicera

Il mio meraviglioso e profumatissimo caprifoglio quest’anno si è ammalato più del solito.

Le Lonicere Caprifolium  sono arbusti legnosi ma incapaci di sostenersi e quindi a portamento  rampicante. Nel  mio giardino cresce Lonicera periclymenum “Iaponica Halliana”, specie  a foglia caduca. Da Aprile fino a metà estate produce mazzetti di fiori bianco-giallo profumatissimi, seguiti da bacche scure e tossiche. Questo rampicante – almeno il mio –  viene spesso attaccato da “oidio”  chiamato anche  “mal bianco”: una malattia provocata da un fungo.
Ai primi sintomi, ricorro allo zolfo in polvere. Diluisco in acqua secondo le dosi indicate e  irroro la pianta  con la pompa a precompressione. Forse l’ho fatto tardi, forse ho sbagliato le dosi, chissà; sta di fatto che il mio Caprifoglio  non ha superato la crisi ed ha continuato a perdere le foglie. Ad Agosto ho preso la decisione di operare una drastica potatura: svecchiato e alleggerito, ora mi sembra stia meglio.

curiosità:  i fusti si avvolgono ai sostegni in senso orario

Tutto questo per dirvi che con la potatura delle sue “liane”, ho ricavato materiale per le mie adorate  ghirlande.

come si fa:
una liana lunga circa 2 metri  per creare  una ghirlanda del diametro della foto. Con delicatezza e seguendo la flessuosità del ramo per non romperlo, formare un cerchio avvolgendo o meglio intrecciandolo su se stesso.

Una composizione di fiori “senza vaso” destinata a vari scopi e momenti.

Note:
Se amate le piante rampicanti e sarmentose, visitate  vivaigiani,  vi si aprirà un mondo! Il vivaio sarà presente alla mostra DUE GIORNI PER L’AUTUNNO a Masino, cliccare qui  fondoambiente.it/eventi

Per fortuna le ho tenute

Non butto via mai niente, chi mi conosce lo sa! Tantissime piante di Rose Moderne, erano sparse qua e là per il giardino. Non le voglio, ho pensato subito! Io amo le rose antiche! E poi quando si potano a fine febbraio sono brutte da vedere. Ma è stato  il pensiero di un attimo. Arrivato l’autunno, le ho radunate tutte nell’orto, e piantate  in fila, come si fa con i pomodori per intenderci. A febbraio, una potatura drastica per svecchiarle e una bella concimata.

Generose, come sanno essere le ROSE di maggio, da quel giorno nel mio orto, sono le protagoniste insieme all”insalata e ai ravanelli.

Dentro a un cuore rosso in panno, rose, non chiedetemi i nomi oggi, sarà il mio compito di domani, foglioline di edera ed antere dei fiori di Clematis “Fujimusume“.

AUGURI MAMMA!