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Il fiore del mese: quale paeonia scegliere?

La scelta è ampia e i criteri sono tanti.
C’è chi ama solo quelle bianche, chi le vuole screziate, chi invece le vuole a fiore semplice, chi adora la Festiva Maxima e/o la Sarah Bernhardt, e cosi’ via…
Io ho optato per quelle peonie che, una volta recise, durano più a lungo rispetto alle altre.  cassetta_con_peonie_

conoscerlo
Apprezzata nella Cina medioevale, dove era preferita alla rosa, e riconosciuta come ‘la regina dei fiori‘, la Paeonia arrivò in occidente solo nel XIX secolo, grazie ad alcuni botanici inglesi e francesi che ne iniziarono la coltivazione. Ma è solo all’inizio del ‘900, dopo il lavoro di botanici francesi, che la peonia diventa uno dei fiori più apprezzati e amati da tutti.
Le peonie – pur appartenendo alla stesso genere – sono suddivise in erbacee ed arbustive. Le prime hanno fusti erbacei che in autunno seccano per poi rinascere a primavera, come le erbacee perenni. Le arbustive o arboree hanno rami legnosi, come veri arbusti.DSC_0370_peonia (6)

coltivarlo
Va detto che le peonie fioriscono una sola volta all’anno, in modo generoso, per un breve periodo, in concomitanza con le rose.
Piantiamole nei nostri giardini  in terreni non troppo alcalini, un po’ argillosi, ricchi di humus e ben drenati. Scegliamo luoghi di mezzombra per le arbustive, e zone più assolate per quelle erbacee.  Il periodo per la messa dimora  va da fine settembre fino ai primi geli per quelle a radice nuda, così facendo permetteremo alla peonia di sviluppare e ramificare il suo sistema radicale prima dell’inizio della ripresa vegetativa. Per quelle coltivate in vaso da marzo in poi.
Si sconsiglia la coltivazione in vaso, se non per quelle arbustive che sono a crescita lenta, facendo attenzione a non posizionarle vicino ai muri delle case. Il calore potrebbe ‘risvegliarle’ troppo presto e determinarne la fioritura.

utilizzarlo nella composizione floreale
Chi non ha mai acquistato o sognato di avere un mazzo di peonie?
Mai come negli ultimi anni le future spose adorano e desiderano le peonie per  l’allestimento floreale dei loro matrimoni. Consiglio di sceglierle per chi si sposa ad aprile, maggio e giugno, mentre le sconsiglio vivamente per il resto dell’anno. I fiori durano poco e il loro costo è eccessivo.

Si dice che la loro durata sia limitata, e devo confermare che a volte lo è. Ho saputo però che alcune varietà americane sono adatte ad essere recise.
Nozioni che ho appreso presso i vivai che ho visitato recentemente, e anche dal libro appena letto (che vi ho segnalato qui), mi invoglino a provare.

Condivido con voi alcune delle varietà che pianterò a ottobre. Le ho già prenotate e le ritirerò in autunno a Masino

Peonie erbacee
Chippewa
Emma Klehm
Hermione
Honey Gold
Jay Cee
My Love
Sarah Bernhardt
Topeka Coral

indirizzi:
Vivaio G&G Buffa – Poirino
Vivaio delle Commande – Carmagnola
Vivaio La Montà – Roasio
Centro Botanico Moutan – Vitorchiano

Finalmente quest’anno la mia Paeonia mlokosewitschii è fiorita (Vivaio La Montà)

Con tutte queste peonie mi è venuta un’idea per un’insolita decorazione …riuscite ad aspettare fino a venerdì?

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pausa con il libro_A Masino con 14 libri dell’Associazione Maestri di Giardino

Venerdì 17 ottobre inizierà la Due giorni per l’autunno – che poi sono tre-, mostra-mercato di fiori e piante insolite, attrezzi e arredi per giardino.
L’evento autunnale giunto alla decima edizione, riunisce esperti ed appassionati di giardino.
I visitatori potranno trovare più di 150 espositori, italiani e anche stranieri, che proporranno  collezioni di piante insolite, bulbi, cesteria, piante di  frutti antichi e vendita di frutta e ortaggi a km 0.Candida in letturaMasino è anche l’occasione per conoscere gli autori dei libri dell’ Associazione Maestri di Giardino.

Le pubblicazioni sono testimonianze di vite vissute
“…A ciascun autore l’Associazione affida il compito di raccontare la propria esperienza botanica,di giardiniere o di paesaggista, la propria visione e lettura del giardino…” 

l’ultima uscita:
Venerdì’ ore 17.30 sotto il tendone
Filippo Alossa presenterà il libro “Nei giardini di nessuno” di Giancarlo Marconi (Maestri di Giardino Editori).

Cliccando sopra ogni titolo, potrete leggerete la scheda di presentazione del libro e dell’autore
01- Cosa c’è sotto
02- Mille salvie
03- Come un giardiniere
04- I frutti dell’amicizia
05- Specimens
06- Sulle palme
07- Il raccoglitore di semi
08- Ritorno a Valverde
09- Ballando sui tavoli
10- Il mal di fiori
11- Foraverde
12- Di un giardiniere errante
13- Le vie dei Campi
14- Nei giardini di nessuno – verrà presentato a Masino-

libri Associazione Maestri 01

 

 

Pratici nel formato tascabile e in formato e-book,
ci fanno compagnia nei momenti di relax e ci portano a scoprire la vita di ogni autore

Potete acquistarli  qui oppure, a Masino nello stand della libreria della Natura, o presso gli stand degli associati.

 

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#fioridivenerdì- – – – – – – – manca il profumo

Chiuse gli occhi e si concentrò sugli odori che gli arrivavano dall’edificio di fronte. C’erano gli odori dei barili,di aceto e di vino, poi le centinaia di odori grevi del magazzino, poi gli odori della ricchezza, che traspiravano dai muri come leggero sudore dorato, e infine gli odori di un giardino, che probabilmente si provava dall’altra parte della casa. Non era facile cogliere gli aromi più delicati del giardino, perchè passavano sopra il frontone della casa in scie molto esili e poi scendevano sulla strada. Grenouille accertò un profumo di magnolie, di giacinti, di mezereo, di rododendro… masembrava che ci fosse qualcos’altro, qualcosa di indicibilmente buono che emanava profumo in quel giardino, un odore cosi sublime come mai in viata sua- o forse una sola voalta – era arrivato al suo naso… Doveva avvicinarsi a questo profumo
(Patrick Süskind, Il profumo)

Fenomeno letterario e caso editoriale “Il Profumo”,  ambientato a Parigi nel 1700, narra le avventure e le scelleratezze di  Jean-Baptiste Grenouille, giovane parigino con un super potere: un olfatto sovrumanolibro_il_profumo

Qualche giorno fa mi sono stupita della risposta di mia figlia, di ritorno da una vacanza-studio in California.Quando le ho chiesto cosa più’ le fosse mancato di casa (aspettandomi di sentire “la pizza”,“la pasta”,“tu che fai la spesa e le lavatrici”), mi ha risposto: i  profumi.
“Vedi mamma, a San Diego non ci sono piante ne’ fiori, ma solo cemento, semafori e grattacieli. Non mi sono resa conto di quanto mi mancassero i profumi della natura fino a quando non ho sentito la pianta in cortile, quella vicino al portone”.DSC_0225_
Eh già, ho pensato. Come si fa a non essere rapiti dai profumi soavi ma anche pungenti dei fiori di settembre?
Come non rimanere inebriati dall’Olea Fragrans? ( quella grossa pianta in cortile vicino al portone)
olea_fragrans (6)_

Precisamente Osmanthus fragrans. La mia pianta preferita. Adoro il suo profumo mi inebria al mattino quando apro le persiane, e mi viene incontro la sera quando rientro a casa a piedi. Già a 100 metri di distanza si sente il suo lieve profumo di albicocca che mi fa pensare: sono a casa!DSC_0211_

Negli anni ho provato più volte a raccogliere piccoli rami da mettere nel vaso per avere la sua fragranza anche negli ambienti. Purtroppo il suo profumo non è cosi persistente, ed inoltre i suoi fiori si sciupano velocemente.olea_fragrans (5)_

dal greco Osmè=profumo e ahthus=fiore, è già una garanzia, accompagnato dalla parola fragrans…vi lascio immaginare

note colturali
Originario dell’Asia, dall’Himalaya orientale attraversa la Cina fino al Giappone.
Osmanthus fragrans appartiene alla grande famiglia delle Oleaceae, è un sempreverde con foglie persistenti  di un bel verde scuro lucido. Ama posizioni di mezzombra, riparate dal vento e i terreni acidi.  In condizioni ottimali raggiunge un’altezza di circa 8/10 metri. La sua fioritura inizia ad Agosto e prosegue fino ad Ottobre.  Esistono esemplari a fioritura bianca, come il mio, o a fioritura arancione. Durante l’anno, come tutti i sempreverdi, perde un po’ le foglie.

In Cina è coltivato da oltre duemila anni per il suo profumo. Esiste una vera e propria foresta di osmanthus, in cinese ‘Guilin’.
Lo si trova anche nel tè verde conferendogli un profumo più leggero e fruttato rispetto al classico tè al gelsomino

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#fioridivenerdì- – – – – – — pansé e violette

20140122_pansè_DSC_0252D’inverno, durante le giornate grigie, come oggi ad esempio, guardo il giardino attraverso il vetro. Fuori gli alberi sono ancora spogli, il prato è verde grigio, ma qua e là si vedono delle  macchie di colore che mi rallegrano. Sono le tante viole orticole che ho piantato  in autunno.

Il loro modesto costo mi permette di acquistarne in discreta quantità che uso per formare delle aiuole ai piedi degli alberi, fare dei centrotavola per gli spazi esterni, e anche per sostituire le lantane nelle vaschette che ho sul balcone della mia camera da letto.20140207_panse e violette_DSC_0159

Al mattino, quando apro le persiane, è bello ammirarle! Ferme ed immobili, grandi quasi, come quando le ho piantate. Aspettano pazientemente il calore della primavera per crescere e fiorire in abbondanza.

Le violette con i loro bei colori accesi mi fanno compagnia e mi danno la carica per iniziare bene la giornata!

Alle viole del pensiero,  preferisco le violette orticole – da non confondersi però con le specie spontanee dei boschi e dei prati, come la profumatissima mammola- per la loro lunga fioritura, la loro resistenza al caldo, ma soprattutto per la grande scelta di forme e colore che i produttori ci propongono. Tra l’altro sempre con fiori più piccoli.

Qualche giorno fa sono state sommerse dalla neve… poverine!
20140122_pansè_DSC_0258

Un secolo fa William Robinson piantava le viole nel prato per avere un giardino il più possibile naturale e informale. Autore del grande libro Il giardino naturale, con il suo stile ha rivoluzionato le tecniche del giardinaggio del diciannovesimo secolo in Inghilterra e in europa.

note culturali
Oltre che in autunno, le viole si possono piantare anche in questo periodo. Amano: terreno da giardino, umido e ben drenato e posizioni soleggiate. Sono piante fantastiche, rustiche, che ben sopportano le basse temperatura come le alte. Riescono a fiorire bene fino a giugno inoltrato. Se nella tarda primavera riducono la fioritura, tagliatele a 5 centimetri dal terreno, torneranno a fiorire entro tre settimane.
Eliminate i fiori appassiti, aiuterete la piantina a rifiorire!

♥♥♥ Un’altra mia passione è il ricamo a punto croce.
E a proposito di viole, oggi voglio presentarvi una ricamatrice di punto croce molto particolare
20140207pansè e viole_DSC_0020
Marie-Thérèse Saint Aubin, osservatrice impareggiabile della natura.
Il suo stile inconfondibile mi colpì tanti anni fa e anche se fino ad oggi ho ricamato un solo suo schema, da allora la seguo e acquisto tutti i suoi volumi.
20140207_pansé e violette_

Inizia il suo ricamo fissando sul lino con l’acquarello o a pastello i piccoli momenti che la colpiscono in natura. Il volo di un uccello, il movimento di un pesce, lo splendore di un fiore. Solo in un secondo momento i suoi quadri diventano ricami passando con il filo le sue pennellate di colore. Una vera artista!

J’adore!
Anni fa andai alla kermesse che si svolge ogni anno nel Monferrato: Riso e Rose, precisamente a Rosignano per incontrarla e conoscerla!

Dal suo blog
Le genre Viola se décompose en 2 groupes caractérisés généralement par la disposition des pétales :

  • les violettes : 2 pétales vers le haut et trois vers le bas.
  • les pensées : 4 pétales vers le haut et un vers le bas.

indirizzi:
le mie violette io le compro da Il sumenzat Tunnel interi di innumerevoli violette di colori e forme diverse
a chi ama il mondo della broderie: il blog di Marie-Thérèse Saint Aubin

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pausa con il libro con Il mal di fiori di Didier Berruyer

cartolina da villa sparinaL’associazione  Maestri di Giardino affida a ciascun autore  il racconto della propria esperienza botanica, di giardiniere e di paesaggista
…lo scopo dei libri, infatti, è anche quello di far conoscere il valore dei professionisti che aderiscono all’Associazione  così da informare al meglio gli allievi che intendono partecipare ai laboratori di formazione che si svolgono presso i loro giardini e vivai… 

Io ne ho letti 9 e mi sono piaciuti! Qualcuno un po’ di più ed altri un po’ meno o meglio: li ho trovati un po’ difficili per il mio sapere.

Ad arrivare a 11 ovviamente ne mancano 2. Le novità dell’autunno

Durante La due giorni di Masindue gli appuntamenti dedicati all’Associazione: 
sabato 19 ottobre ore 12.00:
presentazione a cura dell’Associazione Maestri di Giardino del libro Il mal di fiori di Didier Berruyer (Maestri di Giardino Editori).
domenica 20 ottobre ore 12.00:
presentazione a cura dell’Associazione Maestri di Giardino del libro Ballando sui tavoli di Rita Paoli (Maestri di Giardino Editori).libri Associazione Maestri 003

Masino nella veste  autunnale è magica come magico è l’autunno con i suoi colori caldi. La mostra-mercato è  un’occasione per conoscere seri vivaisti, italiani e stranieri. Scoprire nuove varietà di piante, fiori, bulbi. Acquistare i prodotti regionali come i peperoni di Carmagnola. Aggirarsi tra gli stand, tra graziosi arredi da giardino, oggettistica, cappelli…ve la consiglio. 

Come vi consiglio una visita al Castello e al Parco. Dal Castello la vista è mozzafiato: si vede tutta la Serra di Ivrea

la serra di ivreaIl Castello, affacciato sull’ampia pianura del Canavese e immerso in un immenso parco romantico, sorge su una collina antistante la lunga barriera morenica: La Serra Morenica che  appare come un muro perfettamente lineare nella sommità, un bastione naturale che si estende per 25 km dal territorio di Andrate (in provincia di Torino) a quello di Cavaglià (in provincia di Biella) cingendo la piana di Ivrea sul lato orientale, e dividendo l’intera zona del Canavese dalle valli biellesi. La Serra d’Ivrea è la più grande formazione morenica d’Europa, ricca di conche e valli in cui si nascondono numerosi laghi e specchi d’acqua…

qui le indicazioni per  la mostra e il castello