A maggio iniziano le gite fuori-porta, il bel clima di questi giorni e le fioriture dei giardini, invitano alle passeggiate.
Se possedete un mezzo elettrico: bicicletta, macchina o anche barca, potete recarvi sul lago di Como. Non avrete l’angoscia di trovare la colonnina dove poter ricaricare il vostro mezzo.
lago di Como visto da Cernobbio
E appunto il lago di Como, oltre ad essere il più conosciuto e il più glamour d’Italia, ora è diventato grazie all’iniziativa, ideata e realizzata da Grandi Giardini Italiani e dal supporto di 27 curatori di Beni Culturali, il primo lago elettrico, non solo d’Italia ma d‘Europa.
Un’iniziativa interessante e all’avanguardia, che è volta a salvaguardare l’ambiente e far vivere il lago in modo più da vicino. Si potranno così scoprire le belle località lacustri, passeggiare nei giardini delle famose ville d’epoca, spostarsi in barca, facendo poco rumore e senza preoccuparsi di danneggiare la qualità dell’aria.
E per la ricarica al momento sono presenti 17 colonnine -punti di ricarica- del circuito Como Electric Lake, dove poter ricaricare la vostra auto, bicicletta e anche la barca.
La maggior parte di questi punti entreranno a far parte del Programma Tesla Destination Charging. Si tratta di un network di portata globale il cui fine è quello di eliminare l’ansia d’autonomia permettendo di poter ricaricare l’auto quando si è in viaggio in maniera conveniente come a casa.
in foto Villa Erba – Cernobbio, è tra le partecipanti, insieme a tante ville ed alberghi che hanno aderito all’iniziativa
Altre info le potete trovare qui
Si parla di elettricità a Como, città che ha dato i natali ad Alessandro Volta, fisico che ha dedicato la vita allo studio dell’elettricità. Porterà bene ne sono sicura 🍀!
Quasi sempre quando acquisto una pianta -per me- nuova, penso se starà bene in giardino e se sarà valida per la composizione floreale. 
Oggi per la nostra rubrica #fioridivenerdì ho voluto utilizzare i fiori di Physocarpus e le corolle della rosa che cresce vicino incrociando i rami.



note colturali:
I sui fiori a coppetta formano un globo, che maturando – a fine estate- si trasformano in frutti, piccole bacche ornamentali di un bel colore scuro. Tra l’altro validissime nelle composizioni.
I giovani fusti glabri hanno una colorazione rosso-marrone lucido, mentre i rami di 2 o più anni sono marroni e con corteccia che tende a sfaldarsi. Non necessita di potatura continua. Consiglio di svecchiarlo ogni 3/4 anni – a fine inverno-, recidendo i rami più vecchi alla base e accorciando di un terzo i restanti.

Quando si visita un parco importante come questo (giardino più bello d’Europa anno 2005, circuito Grandi Giardini Italiani e tanti altri riconoscimenti) è utile pianificare e prenotare con anticipo una visita guidata. In tal modo si possono ottimizzare i tempi e conoscere a fondo quello che più ci interessa. Inoltre, se si ha la possibilità, consiglio di ritornarci -con calma- il giorno seguente -senza guida- per poter perdersi e poter soffermarsi tra le piante e le attrattive viste il giorno prima.



Ed ecco che mentre attraversiamo la zona dei Boschi del mondo, Chiara -la nostra guida- ci mostra uno dei tanti fior di Frittilaria meleagris. Una bulbosa che insieme alle altre arricchisce e colora il sottobosco. Ci fa notare che in questo giardino, tutto è curato fin nei minimi particolari.
In questo momento le peonie ricoprono un’intera riva del giardino. Buona visita!
Ero nello stand di L’oasi del Geranio per acquistare il mio consueto 