Una bulbosa al giorno: conosciamo il Leucojum

I fiori della primavera sono i sogni dell’inverno raccontati, la mattina, al tavolo degli angeli.
(Khalil Gibran)

Il genere Leucojum contiene solo due specie, L. aestivum e L. vernum. Oggi al limitare del bosco in zona umida ecco che ho scorto le piccole campanelle bianche: sono i fiori di L. vernum.

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Chiamato anche Campanelle, il Leucojum è una bulbosa perenne e rustica con fiori aggraziati, molto particolari e leggermente profumati. In Italia cresce spontaneo nelle regioni del Nord, in Molise e anche in Abruzzo.

I suoi fiori sono di colore bianco ad eccezione della punta macchiata di verde o giallo. Raggiunge un’altezza massima di 35 cm, ma di solito allo stato selvatico si presenta molto più piccolo. Ha foglie di color verde scuro, lineari con punta arrotondata.
Finita la fioritura si forma un frutto a forma di capsula che ricorda una pera in miniatura.

Nella composizione floreale non viene quasi mai utilizzato, per l’occasione ho provato a realizzare una piccolissima spilla da appuntare alla mia giacca per la cena di questa sera.

Solo negli ultimi tempi, in alcuni garden specializzati e attenti alle fioriture semplici, lo si trova in vasetti già fiorito.
Se invece volete cimentarvi nella coltivazione, potete acquistare i bulbi presso Floriana BulboseNote colturali:
In giardino scegliete una posizione di mezzombra con terreno molto umido, per avere un buon risultato occorre ricreare il suo habitat. A settembre interrate i bulbi alla profondità corrispondente a due o tre volte la loro altezza.

In vaso non dà buoni risultati.

Ricordate che una volta fioriti, i bulbi hanno finito il loro ciclo vegetativo e non vanno più annaffiati al fine di non snervarli.

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Una bulbosa al giorno: conosciamo il giacinto orientale

“Vorrei poterle mostrare i Giacinti che ci mettono in imbarazzo con il loro incanto, anche se avere soggezione di un fiore forse è insensato – ma la Bellezza è spesso timidezza – forse ancora più spesso – sofferenza.”
(Emily Dickinson)

Hyacinthus orientalis è una bulbosa perenne molto conosciuta e apprezzata per il suo intenso profumo, per i suoi fiori colorati e per la sua resistenza alle basse temperature.

Il giacinto per i suoi colori accesi -bianco, rosa, rosso, violetto e perfino blu- è molto utilizzato sia in giardino per formare aiuole, che nei vasi per adornare terrazzi o balconi.
Nella composizione floreale lo si utilizza per comporre cesti, centrotavola o petit-cadeau, come quelli in foto. Solitamente lo si accompagna al muschio che ne esalta la sua bellezza.

Nei garden già a fine novembre si trova fiorito, sono bulbi forzati, lavorati per essere fioriti prima del loro periodo, che solitamente coincide con la primavera. Il colore del vasetto determina il colore del fiore.

Mi è stato chiesto di preparare un ‘pensiero fiorito‘ da regalare alle amiche della padrona di casa. L’occasione è stata una cena a base di cassoeula -piatto tipico della cucina lombarda- dove la verza è la protagonista della pietanza.
A tal proposito ho preparato un segnaposto che poi è diventato il petit-cadeau per le signore. Ho ricoperto il vasetto di giacinto con una foglia di verza, l’ho fermata con dello spago animato e colorato, e ho ricoperto la base del vasetto con un pochino di muschio.
Infine ho personalizzato il segnaposto con un cartellino hand-made.

Note colturali:
In giardino scegliete una posizione di mezzombra e interrate i bulbi da novembre fino a metà dicembre in gruppi (5/7/9), contornateli di altre bulbose come scille, mini tulipani e crocus. Quando saranno fioriti sembreranno grossi e colorati mazzi floreali. Una volta sfioriti potete lasciarli nel terreno.

In vaso: interrate i bulbi ad una profondità pari ad una volta e mezzo la loro altezza e a una distanza tra di loro applicando il criterio “uno sì, uno no”. Innaffiate con regolarità durante il ciclo vegetativo somministrando un concime complesso liquido a dosi inferiori rispetto a quelle indicate sulla confezione. I bulbi in vaso devono essere dissotterrati ogni anno, asciugati all’ombra e conservati in un luogo areato fino all’autunno successivo.

Ricordate che una volta fioriti, i bulbi hanno finito il loro ciclo vegetativo enon vanno più annaffiati al fine di non snervarli.

Una bulbosa al giorno: conosciamo la calla

Le calle sono così belle da sembrare finte.
(Carmen Llera Moravia)

Zantedeschia meglio conosciuta come Calla, in Africa -sua terra d’origine- è una pianta erbacea con forma a cespuglio, perenne, molto resistente e sempreverde. Nelle nostre zone invece, dove il clima è freddo, la calla si comporta come una pianta decidua.

La più conosciuta è sicuramente la calla a fiore bianco Z. aethiopica, ma in natura ne esistono altre specie, a fioritura precoce o tardiva. A fiore giallo come Z. elliottiana, a fiore blu come Z. schwarzwalder, a fiore giallo zolfo come la Calla nelsonii.

Il suo fiore elegante e molto duraturo sia sulla pianta che reciso, è molto apprezzato nell’arte della composizione floreale. Inoltre sempre per la sua resistenza, bellezza e versatilità, è spesso utilizzata per decorare parti di giardino: come i bordi delle piscine o dei laghetti.

Note colturali:
Di facile coltivazione la calla dà buoni risultati sia in vaso che in piena terra. La scelta va dalle piantine che potete trovare in serra, oppure dai bulbi da interrare in vaso o direttamente in giardino.

In vaso: riempiamo con del terriccio universale un vaso di 25-30 cm di diametro, posizioniamo il bulbo a 7-10 cm di profondità e ricopriamo con dell’altra terra.
In piena terra: dovremo prima di tutto lavorare il terreno con una vanga per smuoverlo e renderlo leggero, unire del concime organico, interrare il bulbo e procedere come fatto nel vaso.

La fioritura della calla -generosa e aggraziata- a seconda della specie va da maggio a settembre. I fiori crescono sulla sommità di lunghi steli e sono formati da un’unica foglia imbutiforme. Il fiore viene chiamato ‘spata‘ e racchiude al suo interno lo spadice di colore giallo vivo il cui aspetto ricorda molto quello di una spiga.

Fritillaria michailovskyi: amore a prima vista

Le giornate di febbraio fanno pensare alla primavera, ai fiori, ai colori.
Non vedo l’ora di vedere il risultato dei lavori autunnali.
A breve nei giardini e sui balconi sbocceranno i fiori dei bulbi che abbiamo piantato in autunno: tulipani in svariate forme e colori, graziose scille bianche e lilla, narcisi dai gialli vivacissimi, crocus: i primi a fiorire e… Fritillaria michailovskyi.Una bulbosa poco nota, che scoprii qualche anno fa al mercato dei fiori.Cercavo un mazzo floreale per un servizio fotografico e tra le tante proposte la scorsi. Mi piacque all’istante per i suoi fiori piccoli e molto eleganti.

Fritillaria michailovskyi è una delle bulbose più affascinanti che io conosca: simile ai più noti tulipani, appartiene alla famiglia delle Liliaceae. Arriva dalla Turchia nord-orientale dove cresce in zone assolate. E’ perfetta per un giardino roccioso, o ai piedi di un arbusto deciduo. Ideale per l’inselvatichimento nelle aiuole e alla base degli arbusti. Ma dà ottimi risultati se piantata in gruppi numerosi in vaso, per il balcone o il terrazzo.Ottima anche recisa!
Come tutte le bulbose primaverili preferisce terriccio ricco, leggero e sciolto, arricchito con della sabbia. Da piantarsi in posizione assolata o a mezzombra, la pianta può raggiunge un’altezza che varia tra i 40 e 50 cm. Fiorisce generosamente a primavera con fiori purpurei decorati da una orlatura gialla, un abbinamento di grande effetto!
I bulbi si interrano in autunno con la punta rivolta verso l’alto e le radici verso il basso, ad una profondità doppia o tripla rispetto all’altezza del bulbo, e ad una distanza di 3 volte il loro diametro. Dopo la fioritura è consigliabile estrarli dal terreno e riporli in un locale fresco e al buio. Prefetto un sacchetto di carta. Necessario invece -se piantati in vaso-  togliere i bulbi dalla terra, dopo che le foglie sono appassite, e conservarli in luogo asciutto. L’autunno seguente saranno pronti per la messa a dimora. Durante la crescita necessitano di abbondante acqua e invece di pochissima dopo la fioritura.
Il 23 febbraio ci sarà: Tutto sulle bulbose , un workshop dedicato interamente alle bulbose. Si creeranno composizioni floreali e si conosceranno le bulbose a fioritura estiva. E’ quasi ora di metterle a dimora!
Grazie Mario per il bel servizio fotografico!

Workshop ‘…Aspettando il Natale’

‘…Aspettando il Natale’
Ritorna il workshop più cosy dell’anno insieme al muschio, l’edera, le bacche, i rami profumati dell’abete, i fiori di stagione, le candele e tante lucine per creare insieme quell’atmosfera calda che solamente il periodo del Natale ci sa dare.
🌲🎄🌲
Tre le date in calendario:
🌟sabato 01 dicembre ore 14.30
⭐️domenica 02 dicembre ore 14.30
🌟lunedì 03 dicembre ore 14.30
Sono già iniziate le iscrizioni

Tutte le info le trovate qui

Ricordate di portare il cestino da lavoro con forbici, cesoie, forbici da nastro, pinze, pistola della colla a caldo e allegria.

Vi aspetto